Nei primi cinque mesi del 2022, l’import di autoveicoli nuovi in valore verso l’Italia risulta in calo (-16,9% rispetto allo stesso periodo del 2021), a causa del calo delle importazioni di nuove autovetture, -14,6%, e del calo riguardante veicoli industriali, che registrano una flessione ancora maggiore, -31%. L’export in valore risulta in aumento rispetto a quello di gennaio/maggio 2021, +5,7%, in aumento sia per le autovetture esportate (+3,2%), che per i veicoli industriali (+12,6%). Il saldo è negativo per 3,2 miliardi di euro per le autovetture e positivo per 1,03 miliardi per i veicoli industriali.
Mentre l’import di autoveicoli ha origine quasi totalmente da paesi europei (il 92,2% del valore totale importato), l’export con destinazione Europa rappresenta, nei primi cinque mesi del 2022, il 62,5% del totale, con USA, Cina e Giappone a costituire i primi tre mercati extraeuropei.
Nello stesso periodo, è in crescita l’import del comparto della componentistica, per un valore dell’8,3% superiore a gennaio/maggio 2021 e l’export in crescita del 2,9%, con un saldo positivo di 2,18 miliardi di euro (era 2,48 miliardi a gennaio/maggio 2021). L’Europa rappresenta il 75,8% del valore dell’import ed il 77,3% del valore dell’export. Al di fuori del continente europeo, la prima macroarea di origine è l’Asia, da cui l’Italia importa il 17,5% di parti e componenti (in valore), mentre la prima macroarea di destinazione dell’export è il Nord America: 10,1% del totale.
Autoveicoli nuovi e componenti, insieme, generano, da inizio anno, importazioni pari al 6,6% dell’export del totale dell’industria (8,2% al netto dell’energia) ed il 6,9% dell’import (7,2% al netto dell’energia).