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SETTIMO CALO CONSECUTIVO PER L’INDICE DELLA PRODUZIONE DELL'INDUSTRIA AUTOMOTIVE ITALIANA: -30% A SETTEMBRE

La produzione domestica delle sole autovetture ammonta a circa 25mila unità nel mese, in calo del 50,5% su settembre 2023. Preoccupante il taglio del fondo automotive, soprattutto in un momento di forte crisi del mercato e di calo della produzione che interessa tutta l’Europa.

Torino, 8 novembre 2024 – A settembre 2024, secondo i dati ISTAT, la produzione dell’industria automotive italiana nel suo insieme[1] registra un calo del 30% rispetto a settembre 2023, mentre nei primi nove mesi del 2024 diminuisce del 19,6%.

Guardando ai singoli comparti produttivi del settore, l’indice della fabbricazione di autoveicoli[2] (codice Ateco 29.1) registra una variazione tendenziale negativa del 42,6% a settembre 2024 e diminuisce del 25,5% nei primi nove mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023; quello della fabbricazione di carrozzerie per autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (codice Ateco 29.2) aumenta lievemente, dello 0,3%, nel mese e cresce del 9,5% nel cumulato, e quello della fabbricazione di parti e accessori per autoveicoli e loro motori[3] risulta in calo del 16,9% a settembre e del 18,4% nel periodo gennaio-settembre 2024.

Secondo i dati preliminari di ANFIA, la produzione domestica delle sole autovetture a settembre 2024 ammonta a circa 25mila unità, in calo del 50,5% rispetto a settembre 2023. Nel cumulato dei nove mesi, invece, sono state prodotte 256mila autovetture, in diminuzione del 38,3% su gennaio-settembre 2023.

Il totale degli autoveicoli prodotti nei primi tre trimestri del 2024 sfiora le 474mila unità, in calo del 27,6% rispetto allo stesso periodo del 2023.

Il comparto produttivo automotive si colloca nel contesto di una produzione industriale italiana complessiva ancora in flessione a settembre 2024 rispetto ai livelli del nono mese dello scorso anno: l’indice della produzione industriale nel suo complesso[4], infatti, cala del 4% a settembre e chiude a -3,3% i primi nove mesi dell’anno in corso rispetto allo stesso periodo del 2023.

Il fatturato dell’industria in senso stretto (escluso il comparto Costruzioni) registra una variazione negativa del 7,4% ad agosto 2024, ultimo dato disponibile (-7,6% sul mercato interno e -6,9% sui mercati esteri) e chiude i primi otto mesi dell’anno a -3,1% (-3,7% il mercato interno e -2% i mercati esteri).

 A settembre l’indice della produzione automotive italiana registra una flessione a doppia cifra per il settimo mese consecutivo (-30%).

Anche l’indice della fabbricazione di autoveicoli mantiene un trend negativo a settembre (-42,6%) – complice la pesante contrazione, -50,5%, registrata, secondo i dati preliminari di ANFIA dalla produzione di autovetture – così come l’indice della produzione di parti e accessori per autoveicoli e loro motori, che chiude il mese a
-16,9%.

Desta forte preoccupazione il taglio di 4,6 miliardi di Euro dal fondo automotive prospettato in Finanziaria, in quanto le risorse stanziate per il 2025-2030 erano finalizzate ad accompagnare la transizione del settore intervenendo non solo sul lato della domanda, ma anche dell’offerta, con l’obiettivo di supportare la filiera italiana e colmarne i gap di competitività rispetto agli altri maggiori Paesi dell’automotive.

Riteniamo quindi inspiegabile che queste risorse siano state dirottate altrove, soprattutto in un momento di forte crisi del mercato e di calo della produzione che interessa tutta l’Europa. Auspichiamo che si possa porre rimedio già a partire dal tavolo Sviluppo Automotive convocato presso il Mimit per il 14 novembre, facendo in modo che il focus torni sulle politiche industriali per il settore, con la messa a punto delle misure programmatiche già definite nei mesi precedenti.

Gianmarco Giorda, Direttore Generale di ANFIA

A gennaio-luglio 2024 (ultimo dato disponibile), l’export di autoveicoli (autovetture e veicoli industriali nuovi) dall’Italia vale 1,7 miliardi di Euro, mentre l’import vale 2,9 miliardi di Euro. Gli Stati Uniti rappresentano, in valore, il primo Paese di destinazione dell’export di autoveicoli dall’Italia, con una quota del 19,4%, seguiti da Germania (15%) e Francia (11,3%).

Nello stesso periodo, l’export della componentistica automotive vale 2,2 miliardi di Euro, con un saldo positivo di 595 milioni di Euro.

Il fatturato[5] del settore automotive nel suo complesso presenta una flessione del 29,5% ad agosto (ultimo dato disponibile), a causa di una componente interna in calo del 30,6% e di una componente estera a -28,7%. Nei primi otto mesi del 2024, il fatturato cala invece dell’11,5% (-15,3% il fatturato interno e -7,8% quello estero).

Infine, il fatturato delle parti e accessori per autoveicoli e loro motori presenta una variazione tendenziale negativa del 21,8% ad agosto (-41,5% la componente interna e -5,4% la componente estera). Nel periodo gennaio-agosto 2024, l’indice del fatturato di questo comparto registra un decremento dell’11,5%, con un calo del 20,4% della componente interna e dello 0,6% della componente estera.

 

[1]Codice Ateco 29: fabbricazione di autoveicoli, fabbricazione di carrozzerie autoveicoli, rimorchi e semirimorchi e fabbricazione di parti e accessori per autoveicoli e loro motori (esclusi penumatici).

[2] Per “autoveicoli” si intendono le autovetture e i veicoli commerciali leggeri e pesanti.

[3]Codice Ateco 29.3, non include pneumatici.

[4]Corretto per gli effetti di calendario: i giorni lavorativi sono stati 21 a settembre 2024 che a settembre 2023 (è escluso il comparto Costruzioni). A partire da gennaio 2024, gli indici della produzione industriale sono diffusi da ISTAT nella nuova base di riferimento 2021=100.

[5] Dati grezzi. I dati aggiornati a settembre saranno pubblicati da Istat il 29 novembre 2024.

 

 

 

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